La figura di Gasperino
Gasperino nasce dalla fantasia dell’autore che prende spunto dalla vita reale delle persone semplici, persone che per diverse cause esterne o endogene hanno sviluppato personalità ricche di articolazioni imprevedibili e istintive. Gasperino rappresenta non solo l’anima popolana di una Roma sorniona, superficiale agli accadimenti sui massimi sistemi, ma anche quella attenta alla micro socialità dove l’animo umano trova accoglienza in una dimensione surreale e anacronistica. In essa le relazioni sono tangibili, vive e reattive alle sensibilità autoctone di una romanità stratificatasi nel tempo, ma che si sta perdendo per omologarsi ad un nuovo habitus sociale che ne vuole eliminare le specificità per favorire la stereotipa riproduzione di un modello più aperto al recepimento di nuovi modi di rapportarsi e di interloquire. Gasperino è il personaggio che vuole sopravvivere con la sua semplicioneria alle richieste sempre più pressanti di una continua formazione e di un continuo aggiornamento del nuovo, la cui conoscenza appare indispensabile per evitare l’emarginazione dal mondo reale e produttivo. Nonostante la sua profonda ignoranza del contesto sociale in cui vive, comunque riesce a non soccombere, anzi provoca simpatia e tenerezza per le sue pulsioni autentiche ed istintive e comunque si mostra capace di cogliere le contraddizioni di un mondo complesso attraverso l’esasperazione del paradosso fino a renderlo grottesco. La vita di Gasperino si dipana tra le mura domestiche, i rioni del centro storico di Roma e soprattutto nelle osterie e “fraschette”, dove si trova a suo agio con gli “amichi” di giochi e di bevute. L’osteria in effetti è per Lui il posto che rimane immutato, al di là del passare del tempo e del cambiamento dei costumi. L’oste è la figura benevola che lo consola e lo protegge da sé e dagli altri; che non lo giudica, ma che lo aiuta a combattere i suoi mostri inesistenti e le sue continue distorsioni della realtà e delle relazioni umane. Spesso l’autore è il suo rifugio al quale confidare i suoi pensieri, i propositi e chiedere aiuto nei momenti difficili. In realtà però il rapporto tra i due non è così come sembra, anzi nell’essenza è esattamente rovesciato, dove Gasperino rappresenta il lato fanciullesco, giocoso e burlesco, mai sopito, dell’animo dell’Autore. Esso emerge prepotente in tutta la sua genuina ribellione al conformismo dei costumi e del contesto sociale in cui è stato relegato negli anni in cui il suo Custode è vissuto. Gasperino è dunque il suo Autore nella veste di un innamorato della romanità che vuole comunque sopravvivere al di là degli uomini, delle convenzioni e del tempo. |